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martedì 20 dicembre 2016

TEATRO VERDI - PRIMAVERA DANZA 1989 - Rassegna del Balletto a cura di Gianfranco Santoro


LA LOCANDINA DELLA RASSEGNA REALIZZATA DA ME 

RIFLESSIONI SULLA STORIA DELLA DANZA E IL CULTO RELIGIOSO


Probabilmente ognuno di noi si porta dentro le prevenzioni,tipiche dei presunti "uomini di cultura" verso il mondo della DANZA; perchè a volte sembra che i principi azzurri,le fate ed i cigni  siano lontani dalla sensibilità
quasi cinica,sgamata degli uomini moderni e mal si conciliano con la tradizione  biblica e "l'ideologia" che la stessa esprime.
Ma se ci rammentiamo un episodio che riguarda la vita d'Israele,popolo eletto,capiamo che poi certe prevenzioni andrebbero comunque rimeditate e riconsiderate.

Mosè e suo fratello Aronne,avevano una preoccupazione legittima e molto delicata:coinvolgere i giovani, le forze fresche del popolo,per iniziare una avventura di riscatto e libertà: i due fratelli si confidano questa preoccupazione,e riflettono su come far intuire la novità sconvolgente che li ha toccati.
Ma proprio Aronne intuisce,inventa una splendida immagine  da esternare ai giovani ed a tutto il popolo israelita. 
Deve far capire che il loro Dio,che li ha scelti ed eletti tra tante tribù del medio oriente,è unico,irripetibile, e che non ha nulla da spartire con i mostri orrendi,assetati di sangue,dalla fantasia allucinata e terrorizzante che li caratterizza. 
Li fa accovacciare in un immenso semicerchio,al cui centro brucia una fiamma viva,scoppiettante,che si muove al semplice stormir del vento serale; quindi rivolge un cenno d'intesa ai suonatori di cembali,tamburi e flauti e
questi intonano una danza dapprima lenta,a ritmo pacato, impercettibile e che diviene sempre più veloce ed incalzante. 
Gli anziani del villaggio,tutti in piedi,con le mani appoggiate sulle spalle dei giovani accovacciati  osservano quella insolita scena,che non ha precedenti nelle cerimonie religiose della tribù, ed aspettano confusi una spiegazione di ciò che vedono.
Ecco che Aronne,uomo dal corpo agile e flessuoso, irrompe in mezzo al cerchio e segue,quasi in parallelo,il movimento ondulante della fiamma.
Poi con bellissima voce baritonale annuncia agli astanti che Israele è stata prescelta da un Dio nuovo,un Dio che si muove misterioso tra gli stormi de vento,invisibile dietro le nuvole,sulle montagne,a rallegrare il canto di un ruscello ed a scuotere di notte le loro tende,come risposta alle loro  preghiere,a proteggere il sonno dei giusti.
Così il profeta estasiato,invasato da un Dio allegro e ridanciano danza e canta:
"Ascoltate,voi tutti qui presenti,voi giovani virgulti,voi anziani e maturi testimoni d'Israele: vi annuncio con canto di gioia un Dio nuovo,un Dio che si muove invisibile ma che muovendosi a passo di danza,ci accompagna festoso ".
Quindi si precipita verso alcuni di loro,si tuffa a capofitto sulle file dei giovani che si riscuotono e lo prendono per le braccia; si alzano di scatto portandolo con movimento di danza ritmata intorno al fuoco.
E dall'alto delle braccia protese Aronne intona un inno che resterà nella storia del loro popolo: ecco il Dio che danza, che si muove discreto al tramonto tra i rami degli alberi,che solleva delicatamente la polvere dai calzari ed accarezza il volto,i corpi,i cuori di coloro che ha chiamato a sè..."
E queste parole, questa stupenda immagine,una similitudine scaturita in una lontana notte tra le oasi del deserto
fanno  percepire agli astanti che da quel momento saranno partecipi di un inestinguibile bisogno di libertà,di aria nuova mai più asfittica,di canti e di elevazione,con danza sui talloni ,sulle punte; dove non ci saranno più gerarchie o sottomessi, ma ognuno inneggerà al suo Dio secondo la propria indole e sensibilità...
Questa è la lezione nuova che il Dio ha rivelato ai suoi prediletti: il desiderio insopprimibile a vincere la forza di gravità che ci avvilisce e ci tiene legati alla terra,ma parimenti ha instillato in ogni nato in Gerusalemme la forza per  muoversi leggeri,saltando in alto.
E a tutti coloro che hanno cantato,danzato in quella lontana sera,è parso che il danzare sulle punte appartenesse naturalmente alla natura dei poli che da sempre cercano l 'altrove,cercano di proiettarsi verso l'infinito.

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