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venerdì 20 aprile 2018

RICORDI - PAOLO POLI







IL mio rapporto professionale e di amicizia con Paolo POLI dura da almeno cinquanta anni. Da quando lo invitai a fare una serata a Savona.
Avevo predisposto per lui una ospitalità alberghiera,ma l'attore era talmente coinvolto in una esperienza affettiva che mi pregò di accompagnarlo in macchina a Milano. 
Una delle serate più divertenti,esuberanti ,eclatanti e scoppiettanti della mia vita fu quella gita notturna ,con tre amici ,che si avvicendarono alla guida verso il capoluogo lombardo. 
Conosceva i segreti di vita più intimi e li rivelava,con una brillantezza espositiva ed un gioco di parole e di situazioni osè infiniti. 
In lui,nel suo raccontare non c'era la minima cattiveria nel rivelare chi fosse o meno gay ,ma Paolo detestava la ipocrisia di tanti baciapile per cui si divertiva e ci divertiva dissacrando questo e quello. 
E da allora ci siamo ritrovati periodicamente ,anche dopo il mio trasferimento a Firenze 
.E' stato sempre generoso con me in interventi professionali ed altre situazioni di mia scrittura teatrale.che apprezzava,bontà sua. 
Ora che ha annunciato il suo ritiro dalla scene debbo spendere una parola di giustizia che lo riguardi.
Infatti Paolo Poli è stato il nostro teatrante indipendente,più onesto,corretto che io ricordi.
Ci ha anche rimesso di tasca sua ed è riuscito sempre a riciclare i costumi di Santuzza CALI' e le scene dello scenografo genovese Lele Luzzati, comprate a prezzo di liquidazione e sistemate per le sue visoni teatrali sempre eleganti e degne del miglior teatro e senza che mai mancasse i propri attori . 
Ma era inevitabile che dopo questi di lunga carriera si trovasse in difficoltà ,non perchè sia mai stato uno spendaccione ma perchè in semplicità, mantenere una compagnia di giro costa parecchio. 
Solo una volta ,dal grande gaffeur che sono, riuscii a creargli un disagio ed anche una punta di fastidio : si confidò con me (si parla dell'inizio secolo) dicendo che non ce la faceva più ,che era troppo stanco e che voleva ritirarsi..ma che non aveva i soldi giusti per potersi mantenere.
Con slancio e senza nessuna forma di sotterfugio gli proposi di tentare la "legge Bacchelli" ,che me ne sarei occupato io senza tediarlo in pastoie burocratiche e lungaggini ministeriali.
Paolo si irrigidì subito e poi mi disse."ma chiedere io l'elemosina, ma io sono Paolo Poli" .In quel diniego c'era tutto l'uomo e l'artista.
Ora leggo che si ritira ad 86 anni ,per la solita motivazione .Ed io mi chiedo che nazione è mai questa che sperpera i miliardi in corruttela e spreco di denaro pubblico e non ha mai trovato il modo di ringraziare quest'uomo che ci ha gratificato di ore di sano,critico e liberatorio divertimento ,sapendo che nessuno a livello istituzionale lo avrebbe mai aiutato. ...e così è stato..grande Paolo,ci mancherà il tuo teatro.


Gian Franco Santoro
20 Aprile 2015

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