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domenica 26 luglio 2009

REGIE TEATRALI - ROMOLO IL GRANDE



Dalle note di regia e memorie teatrali di Gian Franco SANTORO
Questo testo teatrale rappresentò un primo, importante salto qualitativo della compagnia AMADE' ,da me fondata e diretta ,a Firenze alla fine degli anni ottanta.
La rappresentazione fu caratterizzata da tre importanti incontri e da una corrispondenza ,abbastanza anomala, con il drammarturgo stesso , di cui dirò a conclusione di questo breve intervento.
Il primo incontro avvenne con Mario SCACCIA : aveva registrato il dramma ROMOLO IL GRANDE per la televisone italiana e sembrava un buon punto di riferimento per chiarire alcuni osservazioni dello scrittore svizzero,in merito ad una eventuale rappresentazione.
La pièce si basa sulla figura ,realmente esistita, di ROMOLO, ultimo imperatore di Roma ,prima dell'invasione barbarica che il drammaturgo svizzero trasforma in una figura di grande levatura etica ,decisa a portare aventi un discorso pacifista ed a liquidare l'impero romano con tutti i suoi lutti, sangue ed orrori storici.
In una villa vicino Roma l'imperatore alleva polli e animali da cortile e rimanda ,quando come può, quasiasi decisione di salvare il proprio impero ,minacciato dai barbari.
All'inizio si presenta come una persona debole, astiosa, antipatica ,ostile anche verso la propria consorte, ma a poco a poco, il disegno del grande Romolo emerge in tutta la sua durezza e crudezza e il personaggio comincia ad essere caratterizzato da elementi di simpatia e di comprensione ,da parte del pubblico che sempre più deve identificarsi con il suo progetto pacifista.
L'autore raccomndava di evidenziare sia la parte "antipatica" del protagonista sia la parte empatica senza soluzione di continuità , e qui il regista sentiva dentro di sè i limiti di un voltafaccia così repentino, difficilmente comprensibile a livello drammaturgico.
Mario SCACCIA , incontrato presso un hotel fiorentino, aiutò l'imberbe regista dicendogli che non sempre le indicazioni degli autori sono di aiuto per una valida rappresentazione, che lui stesso aveva cercato di anticipare alcuni elementi psicologici e caratteriali di simpatia e che il testo teatrale funzionava parimenti,anche con questa soluzione teatrale,così in contrasto con le indicazioni dell'autore.
Nacque in questo caso una amicizia ed una frequentazione ,portata avanti per anni e che si caratterizzò anche con una serie di incontri che il grande attore volle dedicare al nostro emergente gruppo treatrale.



Il secondo incontro decisivo per il gruppo "AMADE" fu il coinvolgimento dell'attore PAOLO SANTANGELO, fermo al palo per una inutile dedizione ad un regista che lo aveva bloccato per anni, e liberato proprio in occasione della rappresentazione al teatro LE LAUDI di Firenze.
Paolo caricò su di sè, con tenacia, arguzia, capacità interpretativa il peso di un personaggio così sfaccettato ed articolato, riuscendo a risolvere problemi interpretativi non facili.
In occasione della prima il regista chiese al pubblico una stand ovation ,proprio per il riconoscimento di una prova attoriale maiuscola.
Il terzo incontro fu l'entrata in compagnia di ANNA ALIMENTI,attrice bilingue appena diplomata presso uan scuola di teatro fiorentina , ancora grezza e tutta da sperimentare .
La stessa affronterà in seguito un importante concorso come quello di WANDA CAPODAGLIO ,vincendolo, mentre l'anno precedente non era entrata neanche nelle finali del concorso stesso.
E certo questa esperineza teatrale, in cui interpretava la moglie di Romolo,riottosa e battagliera , incredula della vigliaccheria del marito ,che finirà naufraga alla fine del secondo atto per sparire nei flutti del mediterraneo, servì a maturare i suoi strumenti interpretativi e ad affrontare il pubblico con più grinta e forza scenica.
Intanto il regista , preoccupato di una riuscita teatrale che desse giustizia ad un testo così bello,
che in piena guerra fredda nle 1950 osava richiamare tutti gli uomini di buona volontà al perseguimento della pace e della ragione ,come guida tra i popoli, scrisse a Drremmatt stesso .
Oltre ad esprimere un sincero riconoscimento del valore del testo teatrale si chiedevano lumi e ragguagli su alcune note di regia ,di cui abbiamo accennato .

Grande fu la sorpresa e costernazione di Gian Franco SANTORO quando Durrenmatt preannunciò la sua venuta a Firenze per assistere alla repparesentazione che lui stesso desiderava seria e rispettosa
Lamentava ,nella lettera di risposta, il fatto che il suo teatro era stato spesso frainteso e misconosciuto.
Tutti ricordavano il suo disappunto ,quando in Svizzera a Zurigo, si era alzato dalla sua poltrona durante la rappresentazione di un suo lavoro teatrale ed aveva fatto calare il sipario, con disappunto generale e scorno della compagnia.
Il regista nascose la notizia del viaggio preannunciato perchè temeva di aumentare momenti di tensione e di dubbio che accompagnano ogni preparazione teatrale.
E in questo caso una provvida malattia ,che impedì ogni ipotesi di viaggio preannunciata , liberò il regista da un incubo che lo teneva sveglio anche la notte.
Un'ultima annotazione "curiosa" riguarda l' apertura del sipario che vede ,come prima scena,la villa romana invasa da gabbie di galline e di tacchini e dallo starnazzare degli animali stessi , inseguiti i dai servi che tentano di rimettere le povere bestie in gabbia .
Questa scena ,movimentata,divertente, invasa da rumori assordanti di galline che fuggono terrorizzate non era prevista nel copione originale ma fu inserita dal regista per movimentare e rendere più spettacolare il momento inziale del dramma .
E non fu facile inventare il correre impazzito di quattro polli rampanti che si allontanano impauriti di fronte ai servi, chini su di loro per la cattura .
I volatili si mossero sul palcoscenico starnazzando e saltando di gabbia in gabbia..ma non si deve sempre rivelare i segreti di una rappresentazione che fu risolta in termini di simpatica spettacolarità....

Friedrich Dürrenmatt

(19219-1990) drammaturgo e romaziere svizzero di lingua tedesca..per le notizie biografiche dell'autore si rimanda a qualsiasi manuale teatrale.


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