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giovedì 24 settembre 2009

REGIE TEATRALI - IL SORSO MIELATO



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Devo alla felice intuizione di Glauco Mauri, che in una conferenza stampa parlò di Edipo Re e di Sofocle ,l'ispirazione per la scrittura di un testo teatrale intitolato

 IL SORSO MIELATO.
Il fatto storico accertato concerneva gli ultimi anni di vita di Sofocle, quando fu portato in tribunale dal figlio ed accusato di senescenza precoce e di tentativo di dissipare il patrimonio di famiglia.
Era accaduto che Sofocle, convinto di ricevere un giusto finanziamento dalla città di Atene,
aveva ingaggiato, anticipando di tasca propria le spese necessarie, una nutrita compagnia di teatranti, danzatori, cantanti, mimi ,suonatori , scenografi e costumisti.
Per sei mesi costoro avevano provato una nuova tetralogia del grande drammaturgo in una fattoria di proprietà della loro famiglia a poche miglia dalla città di Atene .
Grande fu lo sgomento del drammaturgo quando , per un ingiurioso voltafaccia della giuria,
(niente di nuovo sotto il sole ) gli era stato preferito un giovane emergente , raccomandato e paraculato di cui oggi nessuno ricorda il nome.
Si trattava di risolvere il notevole contenzioso economico , che si era aperto per la famiglia del maestro quasi novantenne , e questi non ebbe altra soluzione che vendere la fattoria e sanare il proprio debito.
Dovendosi difendere dall'accusa di "rincoglionimento" ,di rimbambimento da vecchio novantenne (92 PER LA PRECISIONE) Sofocle decise di leggere in Tribunale l'ultimo suo testo EDIPO A COLONO.
Questi gli avvenimenti che dovetti conoscere , approfondire e digerire , dopo una consultazione entusiasmante di circa quaranta testi che parlavano del teatro greco antico e che risolsi nella scrittura di un dramma di due atti .
Ero guidato da due preoccupazioni: che il pubblico non doveva avvertire la mole di lavoro e documentazione che si celava dietro le mie parole scritte ,dopo uno studio tanto serio , ma che era anche necessario far passare alcune " informazioni tecniche " per rendere più comprensibili il testo stesso , a spettatori sprovvisti di cultura umanistica ,
C'era anche una componente autobiografica là dove mi riconoscevo nella figura del padre che confessa il proprio smarrimento per il rancore e la gelosia sorda che avverte nel figlio .
Non so se tutto il mio scritto sia risultato valido e soddisfacente ; so che ogni lettura drammatizzata che ne abbiamo curato è risultata appassionante e coinvolgente .
Ma non posso parlare della lettura , allestita per il palcoscenico del TEATRO "LA PERGOLA" di Firenze, senza ricordare il grande Maestro MARIO MARANZANA che si prestò a prove faticose ,nei tempi liberi che le recite serali gli consentivano, per un risultato finale commovente .
Seguivo il dipanarsi di quella vicenda ,che sembrava aver acquistato una propria forza drammaturgica ed una vita autonoma forte ed inaspettata :ma non potevo non rammentare la strana vicenda che aveva fatto da contrappuntio
a quella mia annosa creatività .
Perchè avevo scritto IL SORSO MIELATO in una felice estate di soggiorno alle "Grotte del Paradiso" dell'isola d'Elba .Era risultato ,dopo tanti libri , testi e documenti letti e resi miei , un lavoro di scrittura fluido ed incessante mentre mi sembrava che una mano mi guidasse e mi assistesse nella stesura di quanto andavo componendo .
Quando finii di scrivere , rivedere ed aggiustare ,fino ad un risultato generale per me soddisfacente, il dramma giuridico e famigliare di Sofocle fui chiamato d'urgenza dalla mia famiglia che mi preannunciava un improvviso aggravarsi della salute di mia madre .
Corsi al suo capezzale ma quando arrivai a destinazione era troppo tardi : per un ringraziamento, per un congedo affettuoso ,per un abbraccio filiale ,per un bacio di addio appena percepibile .
Ancora oggi sono convinto che mi guidò lei ,con il suo tatto ,la sua sensibilità e la sua passione per tutto ciò che sapeva di bello e di antico .
Mia madre aveva conseguito appena la quinta elementare , ma dopo aver ascoltato la lettura di qualche mia poesia o di una scena teatrale o di racconti più o meno riusciti mi chiedeva spesso e con una carica di impazienza
"Quando scriverai di me? Quando ti ricorderai di me nelle tue composizioni?"
Credo che mi abbia anticipato ,standomi a fianco mentre in un bungalow sul mare . accompagnato dallo sciabordio delle onde e dal suono di un vento fresco e ristoratore , riflettevo sulla vita angosciante e poi serena di Sofocle ,cercando di assitermi sapendo che non ci saremmo più rivisti, al cospetto del grande uomo, che è il protagonista de" IL SORSO MIELATO ".


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