AL PARCO DELLA MUSICA DI ROMA |
L'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA
Ma questa Accademia,
di
eccellenze paludate,
che attraversa il mondo e torna con la
semplicità dei giusti,
che insegue i gusti e le preferenze degli
umili e dei semplici,
che si arrocca in una fortezza verde ed
ocra,
per accogliere al suo cospetto,
con il
rispetto che le è dovuto,
l'emozione di una lunga stagione di
armonie e di suoni,
deve saperlo,
deve ricordarlo quando suona e
quando anche si tace
che la brace del nostro piccolo cuore
la segue
come una covata di pulcini,
cresciuti all'ombra di scintillii sonori
e di scatenati fragori,
di convinti splendori di armonie.
Dalle sale
del PARCO si distende all'aperto e ci raccoglie
e con cipiglio severo
e con sorriso schietto,
perché sia sempre festa per gli ingari
da
avvolgere in uno scintillio di suoni e colori.
E mentre tutto è concluso
e applaudiamo il canto appena udito, quasi sempre ci sorge dentro un
timido pensiero da sussurrare
ai maestri dell'Accademia ed al maestro
concertatore e direttore: ricominciate tutto da capo,
suonate ancora
una volta il programma appena udito:
questi sono
i miracoli che si possono ripetere,
quando il suono è scaturito da
dentro l'anima dei veri suonatori:
è questa la festa dei colori ,
è
questa la festa che non esclude nessuno
e ci accompagna verso un
traguardo
ambito e conquistato.
ambito e conquistato.
Gian Franco Santoro
24 Giugno 2011
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ALL'INTERNO DELLA SALA DI SANTA CECILIA |
LA CAVEA DELL'AUDITORIUM E IN ALTO LA SALA DI SANTA CECILIA VISTA DA FUORI |
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