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domenica 6 novembre 2016

PROCESSO A GESU' di DIEGO FABBRI lettura drammatizzata libera ispirazione a cura di Gianfranco Santoro 2015


PROCESSO A GESU'

Qualcuno sosterrà che non era necessario ma a me è sembrato giusto calarmi, con umiltà e impegno su un testo teatrale ,da me rivisitato "IL PROCESSO A GESU' " , per cui ho avvertito anche la necessità di riprendere un testo, che considero sacro, uno spartiacque di divisione tra vecchio cattolicesimo antisemita e nuove prospettive conciliari.
Ho riaperto il grosso volume edito da NARDINI a metà degli anni settanta ,il "GESU' ed ISRAELE ", del professore di storia JULES ISAAC che pubblicò in Francia nel 1948 e da noi con trenta anni di ritardo,sull'onda degli entusiasmi del ,CONCILIO VATICANO SECONDO ^.

JULES ISAAC




Ancora oggi non si può restare indifferenti e non ci si può commuovere di fronte ad una dedica, così intensa e vera ,quale quella del volume suindicato.
IL professore aveva perso moglie e figlia nei campi di concentramento :a guerra finita ,quando volle dedicare il suo importante volume storico appena terminato ,senza una parola di odio o di vendetta verso una nazione la FRANCIA, il cui antisemitismo era tra i più feroci in Europa, lo dedicò alla moglie ed alla figlia ."che sono morte solo perchè portavano il cognome ISAAC " 
E questo volume spiega perchè dalla sciagurata vicenda della flagellazione e crocifissione del Cristo, non era possibile estendere agli eredi degli ebrei allora in ebollizione e sommovimento di fronte al Sinedrio ,tanto che che avevano invocato su di sè e sui propri discendenti la maledizione divina.E Isaac sosteneva che tanto meno agli ebrei della diaspora ed ai loro discendenti poteva essere augurato il senso di questa assurda maledizione .E ci sono voluti duemila anni per intendere una verità storica quasi banale : il ritrovarsi nella figura di Dio Padre e non nel vendicatore folle che noi uomini abbiamo costruito.
 Perchè Egli è il padre di misericordia e di perdono che Gesù di Nazaret ha prefigurato nella parabola del FIGLIUOL PRODIGO. .Ed io spero che ,quando a metà settembre , riprenderemo a Pontassieve la lettura drammatizzata del PROCESSO intuito da Diego Fabbri, mi sarà consentito rievocare in breve la figura dello storico JULES ISAAC ,la cui vita si riassume in una delle beatitudini proclamate dal Cristo : " beati i portatori di pace e di perdono perchè di essi è il regno dei cieli"..






Avendo deciso di dare l'addio al teatro ,per motivi di salute, ho pensato di preparare una lettura drammatizzata del testo PROCESSO A GESU'.

A suo tempo e si stenta a crederlo,l'autore Diego FABBRI ebbe dei fastidi molto forti dal santo uffizio ,che lo inquisì e lo perseguì per aver scritto un testo che suonava come vilipendio alla religione. Oggi ,a rileggerlo, misuriamo quanto cammino ha fatto il popolo di Dio,consacrato dal Concilio vaticano secondo,e quanto il testo sia bello ed insieme datato. Sto pagando lo scotto di essere stato fuori dalla tavole del palcoscenico per parecchi anni,per cui non ho più il polso per sapere chi potrebbe risolvere certi problemi di adesione al mio progetto. Di fatto so che venticinque personaggi, comunque la si rigiri, sono troppi e che il testo va del tutto rimaneggiato ed in parte riscritto. Non mi muove una facile presunzione per cui ,potrei considerarmi migliore o peggiore dell'autore ,ma sento dentro di me una preoccupazione di fondo di essere al servizio dei futuri ascoltatori , che non si chiudano a riccio contro questo "processo",restandone disinteressati o peggio ostili.

L'altra considerazione è quella di aver ritrovato, nel lungo cammino che abbiamo intrapreso, tanti cari amici persi di vista anche per quindici anni e che ora che si stanno mettendo in sintonia con le esigenze elementari di una lettura. Ora posso constatare con piacere quanto siano migliorati ,divenuti adulti come attori.

Noto che i loro percorsi di maturazione sono stati fecondi,mentre io ho avuto un unico merito: di aver seminato a suo tempo,perché il resto lo hanno fatto loro.

L'ultimo elemento che voglio evidenziare è stata la ricerca affannosa di una decina di persone che mi hanno riconfermato la loro disponibilità, mentre è risultato più difficile del previsto individuare due o tre giovani,capaci di sacrificarsi per le prove ,anche se si tratta di una sola volta la settimana. Invece i compagni di viaggio dagli " anta " in su , risultano sempre affidabili e competenti.IL mio è una sorta di diario di una crociera , in cui devo evitare di fare il pericoloso idiota di "schettina memoria ",che incaglia la nave ancora prima di uscire dal porto.O se si accetta il paragone che prediligo:quello del sarto e del suo tavolo da lavoro , diciamo che per il momento siamo nella fase di scelta delle stoffe, per predisporre un vestito bello e da ammirare.   
                                                                                  28 Gennaio 2015


Diario di Bordo parte 1 - le idee durante lo sviluppo
Come al solito tutti i nodi vengono al pettine nel senso che lunedi sera ,alla prova del testo teatrale "PROCESSO A GESU " ho constatato ancora una volta di quanto il il teatro sia un amante esigente ed esclusivo,che non fa sconti e che pretende il massimo da ognuno di noi E questo vale sia per le farse di bassa rodatura sia per AMLETO AND COMPANY. Per cui chi sale sulle tavole del palcoscenico dimentichi di essere un guitto ,perché la polvere della tavole consacra tutti ,tutti, anche il più scalcinato degli attori, in principe della CENA , dal greco SKENE'. Ho presentato il mio lavoro di riscrittura del primo atto, riducendo i personaggi da 25 a 14 e poi la durata del primo che veleggia verso le tre ore in una riduzione di 70 minuti. Mentre alcuni facevano obiezioni valide e di cui ho tenuto conto, ho incocciato il buon MORENO ,che quella sera era in ebollizione ed ha sparato a zero su tutto. Ne consegue che per il momento non ho deciso se proseguire o meno. Ho solo pensato che nel frattempo lunedi prossimo leggeremo il secondo atto senza revisioni da parte mia e che faro' due proposte alternative : 1) L'ISPETTORE GENERALE DI GOGOL da adattare alla situazione italiana ,che ha tutto meno l'imbarazzo della celta tra episodi di corruzione dall'EXPO 2015 ,giù giù fino a ROMA MAFIOSA. L'altra scelta è quella di elaborare il FILM " NATA IERI" anche qui con adattamento a Roma mafiosa e con i protagonisti che sbarcano nella capitale ,cioè nell'ambiente corrotto che ha dimenticato la dignità della politica .Ai posteri l 'ardua sentenza. Intanto ne parlo evidenziando che le presenza ,a parte uno zoccolo duro compatto di sei persone persone , è ancora oscillante che alcuni personaggi restano scoperti e che mi pare giusto evidenziare quello che stiamo facendo come una sorta di WORK IN PROGRESS.
4 Febbraio 2015



Diario di bordo - parte 2 le idee durante lo sviluppo
Mentre sto discutendo con uno dei miei attori su come impostare la lettura drammatizzata di "Processo a Gesù" gli comunico che ho avuto un'intuizione forse discutibile ma abbastanza interessante: il personaggio della Madonna del primo atto e quello della Maddalena del secondo atto vorrei affidarlo alla stessa attrice cioè alla stessa voce cercando di focalizzare e di combattere il malcostume maschilista per cui le donne vengono definite tutte "prostitute" eccetto le madri e le sorelle. Mentre a me interessa far vedere qualche cosa di insolito che è inspirato direttamente a Caravaggio. Infatti nel quadro che scandalizzò tutti i contemporanei, dedicato alla morte della Madonna il pittore prese come modella il cadavere di una prostituta che era morta annegata nel Tevere e il cui ventre era gonfio di acqua. Già la committenza rifiutò questo quadro anche perché esisteva una disposizione del Santo Uffizio che le prostitute non potevano fare da modelle per quadri di argomento religioso. Questo quadro ora è finito a Louvre di Parigi ed è molto difficile trovarlo, pur essendo di misure notevoli (un cinque per sei) che neppure i custodi sanno indicarti in quale salone del museo è stato collocato. Questo è risultato ultimo della rimozione nei riguardi del quadro. Ed anche io vorrei tentare questa soluzione in cui l'attrice che darà voce alla figura di Madonna sarà la stessa che impersonerà la parte di Maddalena. Ho qualche dubbio che mi sia consentita ma tenterò.


LA MESSA IN SCENA


Affrontando,con un lusinghiero riconoscimento positivo, sia come scrittore che come regista IL TEATRO ,cui avevo deciso di dedicare l'ultima mia fatica di settantenne, ne sono sortiti riconoscimenti e gratificazioni tanto inaspettati, quanto lusinghieri.


Il pomeriggio di domenica 19 aprile 2015 ,nella chiesa di

San Giovanni a Pontassieve abbiamo letto,in una lettura drammatizzata un'opera teatrale di Diego Fabbri.

Io ed i miei attori ed attrici in questi quattro mesi ci siamo impegnati nella preparazione di una lettura di un suo testo 


 " PROCESSO A GESU' " ,da me rielaborato e ridotto nella durata temporale e nel numero degli attori (da 28 a 15).

In chiesa erano presenti circa centocinquanta spettatori che ,alla fine della performance ,si sono alzati , sua sponte , ed hanno applaudito , convinti della bontà del risultato teatrale cui avevano assistito.

Ero partito molto scoraggiato perchè la chiesa ,di suo,ha una acustica tremenda ed era tutto un rimbombo ed una cacofonia. Poi con il supporto di microfoni direzionali siamo riusciti a mitigare questo difetto,anche se non lo abbiamo risolto del tutto. Infine ,per la riuscita della manifestazione, alla vigilia del debutto ho avuto la fortuna di una preziosa collaborazione da parte del tecnico del suono Riccardo Vello , cui ho affidato il compito di quattro interventi sonori (non c 'era tempo per preparare altro ) tratti dal Kirie della Messa in si minore di Bach.

Ne è sortita una giusta atmosfera di riflessione ,che verteva nella dinamica di una piccola comunità ebraica che si chiede ,ai nostri giorni, se quello di Gesù fu un supplizio legittimo,cioè se fu condannato secondo le leggi della Torah, essendosi proclamato messia, oppure se era un millantatore in cerca di una affermazione religiosa che avrebbe dovuto risolversi in ben altre soluzioni esistenziali.

Quando Fabbri mise in scena questo processo rischiò la scomunica da parte del santo uffizio,perchè aveva dato dignità di espressione teatrale ad una comunità che ,ancora negli anni cinquanta veniva insultata quale popolo maledetto e deicida.

Fu papa Giovanni che fece togliere dalla Liturgia del Venerdi Santo queste espressioni blasfeme .Mentre oggi ,noi tutti credenti in un unico Dio Padre, possiamo misurare quanta grazia di misericordia ci è stata elargita nel mutare di intenzione e senno e nel vivere accanto ai fratelli maggiori e ,in attesa di un riscatto che ci abbracci in toto.



"Oggi che so di aver dato l'addio al mondo del teatro,da me amato profondamente come una nuova famiglia, voglio solo ringraziare chi mi ha permesso questa ultima fatica,durata mesi pesantissimi e disperanti, che consideravo persa e che invece si è rivelata vincente...Grazie a tutti i magnifici quattordici attori, che abbraccio uno per uno fraternamente, più Riccardo che ancora una volta nel settore fonico ,mi è stato di felice collaborazione...grazie a tutti da GIANFRANCO SANTORO nella qualità di autore del testo, regista e incasinatore nato"

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