POESIA
CIVILE
POESIA
PER COLORO CHE SI SONO UCCISI ED INTENDONO UCCIDERSI, CONTRO LA CRISI
ECONOMICA.
Non posso essere al Vostro fianco
accosto ad ognuno di Voi
per rinserrare
la mia nella Vostra mano
nè tanto meno posso guardare nel profondo
degli occhi
per intendere se il brillìo della speranza
possa darci
ancora conforto
o il caimano che è in ciascuno di noi
si è
crudelmente appropriato di ogni fibra della Vostra mente
per
spegnere ogni desiderio di contrastare la sorte avversa.
E' pure il
folle inganno,che spegne ogni conforto
e vi illude che la dignità
offesa del lavoro
Vi impone una vendicatrice,
l'auto flagellazione.
Nè posso pregare il nostro Dio/Fratello
a noi tutti fratello,
sull'orlo del baratro (che ottunde e che ci incombe) scagliato
contro,
ché si possa stroncare la strage di Voi innocenti
piagati
nel ludibrio di indossare la maschera dei vinti
pur sapendo che ogni
fratello
e persino ogni cittadino distratto
pregano che non si
esalti
l'amor proprio offeso fino alla tragica occlusione del
respiro.
Guarda,guarda senza titubanza
chi ti incita al massacro
è
uno schifoso ratto
che apre una danza oscena a punire la sposa
ed i
figli che da te tutto hanno imparato.
Non abbiamo bisogno di altre
morti
ma della fibra umana di ciascuno di Voi
gettato oltre l'abisso
del massacro
pronto a rialzarsi per insegnare la dignità
di ogni
vita salvata
di ogni esistenza riscattata.
GIAN FRANCO SANTORO
6
Marzo 2014
Nessun commento:
Posta un commento