PERCORSI E SUSSULTI DELLA MEMORIA - libro di poesie
DALLA PREFAZIONE DI GIORGIO LUTI
nella multiforme attività letteraria di Gian Franco SANTORO la poesia rappresenta un costante punto di riferimento
e sicuramente una prospettiva da cui non si può prescindere ,anche se sono frequenti e presenti gli spazi alternativi del teatro e della narrativa...
siamo di fronte ad una raccolta di versi che coprono un lungo arco di tempo, quasi trent'anni di creatività, che fanno balzare in primo piano la coerenza di un percorso che cresce e si misura con "il palcoscenico della vita" .
Infatti esiste un filo rosso che collega le varie parti del libro ed è il filo della umana consapevolezza , della compassione di vivere , della umiltà di capire e perdonare ..tuttavia in questi trent'anni la voce di questa poesia si è fatta più inquieta e sofferta , sempre più protesa alla definizione di una "FRONTIERA" ,oltre la quale ,esorcizzati il dolore e la sofferenza, può finalmente comparire il barlume della speranza..
alla qualità RITMICA , impostata già dagli esordi del verisificare, resta consegnato un ruolo iniziale di controllo assoluto perchè il ritmo stesso, il " poetare " ,non divenga misura asfittica di composizione ma libera associazione di abbandoni ,ritrosie e riflessioni fino al sublimarsi del verso in una misura libera e cangiante, in una dimensione "misterica" ..e in tutte le pagine prevale l'ansia di comprendere le ragioni del dramma quotidiano ,ben oltre il desiderio di solitudine e d'amore che lo insidia.
Ma si sbaglierebbe chi dimenticasse che i versi sono anche alleggeriti da un felice senso di ironia e di schermaglia dialettica ,quasi a volere significare che solo il gioco e la proeccupazione sono elementi dialettici protesi al riscatto, al, sorriso, al salvifico divenire quotidiano.
E l'atteggiamento di fondo, pur nelle cadute esistenziali, nel rifuggire da facili moralismi o facile ricerca di " un' uscita di sicurezza" ,non abbandona mai il senso di una comunità affettiva (amici, conoscenti , famigliari ) cui affidare la propria salvezza e la propria indole poetica .
Sta di fatto che al termine del viaggio il "PALCOSCENICO" , sempre più ampio e sempre più ricco di stimoli ed impulsi sanamente umorali, recupera un suo più autentico soffio di vita nella zona in cui la parola poetica diviene il documento di una comune odissea ..i versi di questo libro , pur nella loro indiscussa varietà e valenza creativa, compongono un lungo percorso meditativo che ha condotto il poeta ben oltre i confini di una ricerca soggettiva .Perche qui è stata raggiunta una visione del mondo sospesa tra uno sterile rifiuto ed una partecipazione necessaria , una coscienza "collettiva" ,come unica risposta al grande interrogativo esistenziale. ..
ed al termine del lungo viaggio resta il sapore del tempo inquietante , l'immagine ultima di un disegno salvifico non affidato a superficiali abbandoni o dinieghi della realtà, ma alla cruda conspevolezza che la lotta del quotidiano può e devve essere combattuta e vinta solo nella speranza di una comunità di "eletti" ,protesi essi stessi alla purezza salvifica , e proiettati verso una visione altruistica di comune redenzione...
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