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lunedì 6 luglio 2009

REGIE TEATRALI - Po...Te...Can

LA LOCANDINA DELL'EVENTO



Po...Te...Can - Teatro Le Laudi

Poesie Teatro Canzoni

Direttamente dal libro di poesie


In altre pagine del blog ho parlato delle POESIE del TEATRO ; ma ora ho la piacevole incombenza di illustrare l'accadimento imprevisto per cui ,senza avere alcuna  esperienza  specifica , per una serie di fortuite coincidenze  , sono diventato anche PAROLIERE ,  unico ed esclusivo di belle canzoni ,  scritte dal musicista elbano di nascita   RICCARDO VELLO.

L'occasione la creò l' Imperatore dei francesi in persona , Napoleone Bonaparte ,che aveva soggiornato in esilio per circa dieci mesi nell'isola  d'Elba e che aveva lontane origini toscane , precisamente lucchesi. 
Gli storici  asseriscono che Napoleone scelse quest' isola per la sua fauna e flora particolare ,unica isola del mediterraneo che avesse in natura alcune piante  ed animali particolari , e che uno studioso francese aveva scoperto all'inizio dell'ottocento e ne aveva fatto oggetto di una singolare pubblicazione  in un libro importante di scoperte scientifiche.
Sembra che l' imperatore fosse venuto a conoscenza dell'esistenza di questo libro ,lo avesse letto e divorato e,al momento dell'esilio , avesse deciso di verificare di persona l'autenticità di queste scoperte.
Sbarcò all'Elba ,accolto dagli isolani di Portoferraio ,come un grande uomo su cui riporre speranze di ambizione civica e di riscatto. Se qualcuno vuole approfondire questo argomento interessante si guardi il film ,discontinuo ma efficace , del regista livornese  VIRZI', dedicato al grande condottiero francese .
Tuttavia io  credo , in modo più banale e prosaico ,  che Bonaparte avesse pensato a questa destinazione pensando alla più facile e comoda possibilità di fuggire per  ritornare assiso ,  sul trono di Francia.
Tanto è vero che gli inglesi, per punirlo in modo definitivo e senza più speranze di riscatto ,  dopo la sconfitta  di Waterloo  , lo esiliarono a sant'Elena ,un ' isola sperduta nell'oceano atlantico, nella quale  morì , forse avvelenato. .  
Questa lunga premessa per dire che ero all'isola d'Elba,  presso la casa invernale di residenza dell'Imperatore ,ora albergo e residenza di lusso, per presentare un libro che lo riguardava e che  era focalizzato  proprio su questa sua prelidizione faunistica e floristica .
Alla fine della conferenza mi rilassai sul bordo di una calda piscina ,mentre un complessino rock I TABULA RASA ,  deliziava o almeno tentava di deliziare i pochi sopravvissuti alla mia chiacchierata  con canzoni  di repertorio e con alcuni brani che non avevo mai sentito. 
Mi parvero melodie orecchiabili ma con una ispirazione autentica, una notevole forza dentro, accordi non scontati : purtroppo i testi erano  tremendi,inascoltabili ed impresentabili,del tipo : io sono giù / perchè non ci sei più/ se vuoi che torno su/ io conto su un tuo tu ..
che non so bene cosa volesse dire ,ma era la conclusione assurda di una impostazione errata . 
Forse sarà stata la suggestione del tramonto elbano ,con il sole a declinare che ci illuminava attraverso le fronde del bosco,  o i cocktail bevuti in santa pace, o il tiepido contatto con l'acqua della piscina...di fatto ero rilassato e molto bendisposto, per cui quando i tre musicisti finirono di suonare mi sembrò giusto fare loro i complimenti esprimendo però doverose riserve  sui testi appena ascoltati . 
Uno di loro,un magro e quasi  stempiato chitarrista,dai modi spicci e nervosi ,mi  ringraziò dei complimenti e poi, guardandomi senza  alcuna remora o tentennamento, mi disse:
"Oh perchè un si fa  come Battisti e Mogol ?Chè anche Battisti , prima di incontrare  il su paroliere , deh ,i suoi testi facevano cag...etc"  
Parlava un dialetto elbano , che è un incrocio tra uno stretto vernacolo livornese ,e alcuni accenti e modi di dire tipici dell'isola.
Quindi riprese inesorabile : "gliè facile criticare , ma provaci te a scrivere un quarche testo bono ,  deh...maremma impestata ..."
Finì tutto in una risata generale e ci salutammo dopo un ultimo drink di commiato.
Ma scaturì da qui,da questa risata interlocutoria,se il mio approccio alle parole da adattare a un brano musicale iniziò in sordina e continuò fino alla stesura di circa cinquanta canzoni; e sbaglierebbe chi pensasse ad una collaborazione pacifica e scontata .




Chè Riccardo si rivelò un musicista esigente ,che non accettava la minima routine, che mi riprendeva quando avvertiva che mi adagiavo su formule scontate e raramente mi elogiava .Queste canzoni furono eseguite per la prima volta da un nuovo gruppo rock I MAL DI ROCK,in occasione della manifestazione   Po...Te...Can...



I MAL DI ROCK ,RICCARDO VELLO  AL CENTRO


Di  alcuni brani sono ancora oggi soddisfatto , altri li sento passabili , però tutti dignitosi, mi sembra.
Forse ci è mancato lo stimolo di un confronto reale con un pubblico , forse la ingiustizia maggiore ci capitò con un editore milanese che ci fece un contratto esclusivo per  venticinque anni ,salvo sparire il giorno dopo la firma del contratto stesso,per andare a lavorare con Paolo Limiti in televisione .

dentro te / come il mare accoglimi .... / con il cielo che ci sfiora piano/ quando l'onda viene da lontano /dentro te , come sabbia scaldami ../una conchiglia che risuona piano/ porta l'eco dell'arcobaleno / dentro te..

Lo stesso Vello riuscì a musicare una mia poesia ESISTENZA , mentre l'esperienza che ci rese più orgogliosi  fu quella legata al fenomeno estivo dell'abbandono dei cani,per cui tentammo di produrre un videoclip di pochi minuti , da proiettare nelle sale cinematografiche,ma ancora una volta il vile pecunio ci penalizzò ,e case produttrici di mangimi,, enti di protezione animale, ricchi sensibili ed annoiati : nessuno ci diede retta  e ci sponsorizzò.

...e mi fidavo di te / il solo che mi dava carezze ed allegria /e mi fidavo di te /per pochi mesi amico e poi buttato via...



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