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lunedì 6 luglio 2009

REGIE TEATRALI - COTONU




 COTONU  PUCCINI Theater OFF florence





Dai testi Teatrali del Libro COTONU di G.Santoro





Quattro rappresentazioni dei testi:


Il sorso Mielato 
regia di Gigliola Baldereschi e 
musiche originali di Riccardo Vello

Società A.N.A. 
regia di Franco Menicacci

La Giovine Passera 
regia di Rosaria Bux


Cercano Un Certo Brad 
regia di Gianfranco Santoro






Mettere in scena quattro testi teatrali , tratti dal mio libro  COTONU , fu davvero l'ultima occasione che ebbi per "sfondare" a livello teatrale.
Elaborai una proposta che mi sembrava davvero vincente e che avrebbe dovuto interessare non solo il contesto cittadino ma le sempre latitanti istituzioni ed autorità comunali.
Infatti decidemmo di aprire un corso teatrale che aveva come scopo ultimo la messa in scena dei quattro testi,
coinvolgendo attori giovani,neodiplomati nelle varie scuole di teatro del territorio toscano o che avessero comunque una espereinza minima di recitazione in ambito cinematografico, teatrale e televisivo .
La selezione fu accurata perchè prima fu richiesto agli interessati di farci avere un loro curriculum dettagliato e qui apro una doverosa parentesi : poichè la madre degli imbecili è sempre incinta,mi ritrovai infestato da decine di virus telematici grazie alla scatenarsi di maniaci,di persone disturbate mentalmente , che si erano divertite a danneggiare il mio computer.
Per sanare e debellare la mole enorme di virus,grazie ad aiuto di esperti,mi ci vollero circa due mesi di bonifica e spese rilevanti per la bisogna.
Chiusa parentesi ed andiamo oltre perchè, dopo l'esame dei curricula inviati e ,dopo aver scartato qualche elemento "folle" invischiato in problematiche al limite del reato penale, convocammo una quarantina di ragazzi e ragazze .
Dovevano affrontare un provino gestito da me personalmente,dall'amica e regista Gigliola Baldereschi e dalla attrice , che aveva recitato al PICCOLO TEATRO DI MILANO, ed insegnante ANNA MONTINARI .

Di solito sono contrario ai PROVINI perchè danno sempre risultati falsati e fanno emergere non i più bravi ma i più disinvolti e spregiudicati,mentre ritengo che un periodo di lavoro tra regista ed attori, con basi di intenti comuni dia risultati più apprezzabili.
Ma in questo caso era necessario conoscere elementi che avevano magnificato roboanti voti di diploma teatrale ma che riuscivano a recitare appena una poesia letta e scelta dai medesimi.
Dopo le necessarie selezioni decidemmo le accoppiate,che ci sembravano più soddisfacenti e creammo quattro gruppi differenziati,sotto la guida di quattro registi diversi.



Gigliola BALDERESCHI 
aveva il compito di far rivivere la figura del protagonista ,nel testo IL SORSO MIELATO, con il contributo di un attore importante, che aveva recitato con FOA' e RONCONI , quale ANDREA PERICOLI .
Avevo scritto IL SORSO MIELATO perchè intendevo illustrare la vita di un grande drammaturgo SOFOCLE , nelle sue vicende quotidiane mentre la regia trasformò il mio testo in un dramma antico , di rilevanza drammaturgica quasi raggelante .
Gigliola aveva predisposto una dimensione statica ed una simbologia a volte ingombrante e poco comprensibile per cui gli spettatori si trovarono di fronte ad elementi scenografici costruiti a mò di CUBO o di SFERA.
Che dovevano far ricordare il razionale e l ' irrazionale nel teatro greco ,mentre il palcoscenico era diviso in due parti separate e ben distinte per evidenziare ancora di più questa intuizione registica .
Pur non condividendo quella impostazione,da buon mestierante di teatro,rispettai fino in fondo scelte non mie perchè è sempre il regista ad avere l'ultima parola,che si spera si riveli poi convincente e vincente .
Per l'occasione Riccardo Vello compose un breve brano,preregistrato da un arpista, che creava una atmosfera di sogno incantato.
Tuttavia quei tre minuti di musica mi costarono una cifra sproposita pagata alla SIAE ,presso cui aveva depositato il pezzo, ma che non gli fu mai corrisposto dalla onnipresente , ingombrante e sempre onesorosa Società di AUTORI .


- Franco MENICACCI
 che aveva una lunga e fruttuosa esperienza di vernacolo toscano,accettò di curare la rappresentazione del testo più strano ed enigmatico che avessi scritto : SOCIETA' A.N.A. .
Era la storia fantastica ,ambientata in una possibile società futuribile, dove gli uomini erano costretti a ricorrere ai servizi di una struttura denominata ASSOCIAZIONE NOLEGGIO AMICI . La stessa affittava il contributo di propri dipendenti , perchè intrattenessero danarosi clienti in serate di sano e goliardico divertimento ,senza che avvenisse alcun sbocco da escort in libera uscita . Fu molto istruttivo seguire Franco , nelle sue prove teatrali, quando spiegava agli attori il significato di ogni singola parola che avevo scritto,dando al mio testo una rilevanza ed una importanza che forse io stesso non avevo immaginato.



- Rosaria BUX 
avendo anche un talento straodinario per l'utilizzo delle luci , ci deliziò con un testo satirico LA GIOVINE PASSERA ,in cui il mondo del palcoscenico, degli attori e dei compirmari veniva schernito .
Tentavo di evidenziare la differenza di impostazione tra ciò che recita un attore sul palcoscenico ,che sembra vivere una tragedia devastante e perenne e cosa accade quando lo stesso si precipita dietro le quinte a salutare amici e conoscenti venuti in visita ad omaggiarlo.
La difficoltà di scrittura era legata al fatto che avevo voluto legare l'ultima battuta , pronunciata sulle tavole del palcoscenico, con la prima frase che l'attore pronunciava rifugiandosi tra le braccia degli amici in visita: Lisetta LUCHINI, famosa interprete del folclore canoro toscano, volle tentare una sua sortita recitativa, chiedendomi di misurarsi con una serie di battute scoppiettanti ed irriverenti .
IL risultato finale mi dette ragione del consenso rilasciato, chè il duo BUX/LUCHINI conseguì effetti comici e rilievi satirici davvero irresistibili.


- Gianfranco SANTORO 
Infine io curai la regia del testo CERCANO UN CERTO BRAD , con gatti in scena, rumori di sirene e lampeggianti accecanti, la cura di un ritmo sostenuto ed indiavolato che doveva mitigare la crudezza e delicatezza di un assunto poetico di non facile proposta teatrale.
Tutto iniziava quando un uomo,ormai anziano, si precipitava dalla campagna in città, a casa di un amico,portandosi appresso gatti ed animali di compagnia, per essere ospitato per un lungo periodo.
Teme di vivere gli ultimi giorni che gli restano, dimenticato da tutti ,ammalato ed impossibiliatato ad accudire a se stesso .
Avevamo ridotto i testi più lunghi in quattro atti unici che permettessero una unica rappresentazione in una unica serata: per me fu davvero una esperienza indimenticabile, con nuove preziose amicizie e con successive occasioni di abbondanti libagioni grazie al contributo prezioso di grande chef quale era Franco Menicacci...
Putroppo fallì miseramente il tentativo di avere una sbocco professionale più duraturo, dato che le varie commissioni cittadine istituzionali ci ricevettero, magnificando il lavoro fatto ma nessuno mosse un dito per dare al nostro tentativo la continuità e la stabilità che meritava e che visse un solo giorno ,dal pomeriggio alla replica serale

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