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lunedì 6 luglio 2009

REGIE TEATRALI - L'IPPOPOTAMO ED IL PENSATORE..ed altre storie




                    L'IPPOPOTAMO ED IL PENSATORE
                    ..ed altre storie di Achille Campanile 




 Teatro Comunale Dell'Antella

Con La Compagnia delle Seggiole.
Gianfranco Santoro cura la regia di questo spettacolo nel 2004










Achille campanile è stato ,ed è tuttora il più divertente ,arguto, irriverente dissacratore di luoghi comuni, frasi fatte , modi di dire consumati.
Il suo talento si esplicava soprattutto in testi brevi e di rara incisività comica ,mentre risultava più prolisso e meno divertente là dove Campanile tentava creazioni teatrali più lunghe ,
Le sue "tragedie in due battute " sono stato il cavallo di battaglia ed il foraggio alimentare per artisti, teatranti, attori singoli o in compagnia , teatri stabili ,a corto di soldi ,idee e grandi mattatori.
Ricordo una edizione della compagnia TIERI /Lojodice ed uno spettacolo brillante e riuscito del Teatro Stabile di Genova :la regia era curata dal giovane SCIACCALUGA a capo di una compagnia ,il cui punto di forza era un caustico Eros Pagni ,ma che si fece notare anche per la presenza di due neo diplomati ed ancora sconosciuti attori come SOLENGHI e LOPEZ , prima che con la Marchesini facessero nascere il TRIO .
Siamo alla fine degli anni sessanta ,mentre una discreta edizione recente ha visto Piera DEGLI ESPOSTI nella triplice veste di attrice tuttofare, regista e curatrice dei testi .
E' stato il mio ultimo spettacolo da regista ed anche una occasione per una mia attività drammaturgica per ricucire ed assemblare alcune scene di Campanile che andavano comunque riviste ed aggiornate .
Ad esempio nell'atto unico VEGLIA FUNEBRE ( che poi l'autore farà lievitare nel prolisso IL POVERO PIERO )
mi sono trovato a dover gestire diciotto attori , previsti dal copione .
Fu giocoforza sfoltire abbondantemente un numero così rilevante di presenze sul palcoscenico e ridurre il tutto ad una misura più ragionevole ed alla nostra portata.
Il capocomico era Fabio Baronti impresario, factotum , curatore degli allestimenti, oltre che attore di compagnia de " Le seggiole " .
Questa esperienza mi ha radicato nella convinzione che in TEATRO deve comandare una persona ed una sola ,
che si tratta di una dittatura necessaria e che due galli nel pollaio rovinano tutto.
Ci furono parecchi incidenti di percorso, litigate fuori dai denti, rischio di non andare in scena ed un notevole malessere personale dovuto al fatto che non ero abituato ,sopratutto sul palcoscenico , a puntare i piedi per far passare alcune mie idee ed a fare la voce grossa .
Ma come succede spesso in teatro, da questo bailame ingovernabile (di drammatiche e furiose scene madri recitate fuori dal palcoscenico ) , sortì poi uno degli spettacoli più riusciti ed amati dal pubblico .
L'idea vincente fu che tutta la messinscena era immaginata in una discoteca , frequentata da gente di alto livello sociale, e che alcuni balli (tra cui un focoso TANGO fra FABIO e Silvia Vettori ) aprivano lo spettacolo creando una affascinante atmosfera di sogno e di intimità.
Poichè non mi piace mai improvvisare otto coppie di attori frequentarono per circa due mesi una scuola di ballo ed il risultato fu visibile sin dalla prima recita .Un contributo notevole alla riuscita del tutto fu dovuto alla brillante prova attoriale di fabio che si cimentò nel monologo de LA SETTA DELLE SETTE SETTE , fu affiancato da Allegrini ne la scena de L'ACQUA MINERALE , mentre Silvia affrrontò l'altro pezzo di bravura de LA QUERCIA DEL TASSO 
ma risultò decisivo il contributo del tecnico del suono RICCARDO VELLO ,che predispose per l'occasione una serie di effetti sonori ,quali aerei bombardieri in picchiata , carrarmati cigolanti, esplosione di bombe e mitragliate inquietanti e supporti musicali di difficile gestione a livello teatrale.


IO IN REGIA INSIEME AL FONICO RICCARDO VELLO 



























IL tutto veniva sublimato dalla difficile scena finale dove avevo ricucito un improvvisato collage di barzellette ,battute fulminanti, giochi di parole che a turno gli attori ,alzandosi di scatto dalla sedia saettavano nell'aria ,mentre un cameriere ,sempre più affannato e in difficoltà,saltando da un tavolo all'altro tentava di dare un senso compiuto a quel montare irresistibile di ritmo e forza teatrale; finchè la scena si concludeva ,dopo un conteggiare spietato e preciso di battute, con la esplosione di un brano musicale , (un misto tra can can e cavalleria leggera di Von SUPPE') ed un inseguimento folle degli attori che tentavano di travolgere il malcapitato cameriere .
L'unico neo di cui voglio lasciare testimonianza è che lo spettacolo purtroppo, per non meglio precisati motivi economici , ebbe solo due riprese in teatri di provincia ed una bell'edizione estiva al Teatro del Boschetto ,all'aperto .
Qui l'atmosfera serale ,lo stormir di fronde , il canto di grilli e delle rane non previsti in copione , dava un altro incisivo effetto sonoro ,suffragato dalle inventive di MADRE NATURA , che aveva deciso di divertirsi e divertire insieme a tutti noi.
Diseguitouna serie di battute che ricordano il grande talento di ACHILLE CAMPANILE:



Acqua minerale

  • Il cameriere: Acqua minerale?
    Il cliente: Naturale
    Il cameriere: (prendendo nota) Acqua naturale.
    Il cliente: Ho detto minerale
    Il cameriere: Veramente, mi scusi, ma lei ha detto naturale
    Il cliente: Intendevo: "naturale, acqua minerale". Non le sembra naturale che io beva acqua minerale?
  • Il cameriere: Anche la signora acqua minerale?
    La cliente: Naturale
    Il cameriere: (prendendo nota) Minerale.
    La cliente: Ho detto naturale
    Il cameriere: Credevo che intendesse come il signore: "naturale, acqua minerale". Invece intende: "naturale, acqua naturale".
  • Il cameriere: (angosciato) Signora! Ho famiglia. Un figlio.
    Il cliente: (commosso) Legittimo?
    Il cameriere: Naturale …
    Il cliente: E non può legittimarlo?
    Il cameriere: Perché dovrei legittimarlo, se è già legittimo.
    Il cliente: Ha detto che è naturale
    Il cameriere: No. Intendevo: "naturale, è legittimo".

Tragedie in due battute  

            La stella nell'imbarazzo

  • La prima stella: Ma che vorrà da me quell'astronomo?
    La seconda stella: Perché?
    La prima stella: Mi sta fissando da un'ora con il cannocchiale
           Fatalità

  •   – Il microbo: Papà, quando sarò grande mi regali un orologio?

            – Il padre del microbo: Sciocchino, tu non sarai mai grande

   
La Quercia Del Tasso

E lo chiamavano [l'animaletto]: «il tasso della quercia della guercia del Tasso», mentre l'albero era detto: «la quercia del tasso della guercia del Tasso» e lei: «la guercia del Tasso della quercia del tasso» (La quercia del Tasso)

Vite degli uomini Illustri 

  • Socrate si fece serio serio: «Io», cominciò «non so che una cosa sola ...» «È un po' poco» osservò il professore, rabbuiandosi e scambiando occhiate espressive coi colleghi di commissione, «comunque diccela.» «So», proseguì Socrate con grande serenità, «di nulla sapere.» «È una bella nozione» disse tra i denti uno dei professori che assistevano. (Vita di Socrate)
  • Una volta si presentarono [al pittore Antonello da Messina] un vecchio signore ignoto e un giovinotto suo figlio a chiedere d'essere effigiati. Eseguiti i ritratti, Antonello scrisse, sotto quello del vecchio: Ritratto d'Ignoto; e sotto l'altro: Ritratto di figlio d'Ignoto. Apriti cielo. Esposti i quadri, padre e figlio volevano linciare il pittore. La moglie del vecchio signore querelò Antonello per diffamazione. (Antonello da Messina)

1 commento:

  1. Achille Campanile è autore meraviglioso e assai piacevole, di cui consiglio la lettura che sarà esilarante

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