Vorrei porre un quesito e tentare di dare una risposta : Quando possiamo dire che un libro è finito veramente ? quando non lo consideriamo più nostro, ma ormai pronto per andare nelle strade del mondo con le proprie gambe ,per farsi conoscere ? La risposta sembrerebbe ovvia e scontata : quando il libro è stampato da qualche casa editrice oppure dato alle stampe con mezzi propri.
La storia della letteratura è piena di esempi di libri stampati a spese dell’autore, che poi si sono rivelati capolavori assoluti, capaci di incidere sul proprio tempo e su quello futuro.
Proust |
Andrè Gide |
Ecco una lunga premessa che sarebbe dispiaciuta ad ANDRE' GIDE e che forse MARCEL PROUST avrebbe apprezzato.
IL NOME DELLA ROSA |
Mi sono dilungato perché volevo accennare al libro che attualmente mi vede impegnato come scrittore ; si chiamerà EU ANGHELON , cioè l’annuncio della buona novella secondo un termine della antica Grecia e liberamente tratto da alcuni passi dei vangeli sinottici che vengono sviluppati in un dialogo teatrale,a volte frizzante e divertente,mentre in altre scene si procede in modo più pacato e riflessivo.
GESU' AL TEMPIO |
la crocefissione , quando appare ai discepoli di Emmaus ,che celebreranno con lui ,colmi di stupore e di gioia ,la prima eucaristia .
Il primo tema che mi ha affascinato, intrigato ed anche divertito era quello della lingua : che lingua usare dato che si tratta di teatro comico/ satirico e che rappresenta una novità assoluta nel panorama editoriale italiano ?
Gesù che celebra l'eucarestia ad Emmaus |
Ho usato il termine UN SORRISO poiché ho pensato che alcuni brani del Vangelo si prestassero ad una lettura “scherzosa” ,senza divenire mai fonte di atteggiamenti blasfemi o irriverenti;mentra la parola MEDITAZIONE si adatta a quelle scene più sofferte ed introverse.
LE SCENE CHE COMPONGONO EU ANGHELON
SCENA 1
Per cui nella prima scena intitolata Beniamino il giusto immagino che Gesù ragazzo dodicenne , aiuti il padre putativo Giuseppe ed i fratelli nella difficile arte di carpentiere e di mastro edile. Qui si parla in modo esplicito di fratelli di Gesù ,perché di questa parola la chiesa ha sempre avuto un terrore quasi insopportabile, come se si volesse far riferimento alla Madonna, a Myriam (che era il nome aramaico di Maria ) avviluppata in “ parti “ successivi a quello di Joshua (Gesù nella dizione aramaica) e quindi incompatibili con il dogma della sua verginità.
La Sacra Famiglia |
Sostengo ,ed i testi biblici mi hanno aiutato in questo senso, che Giuseppe quando sposò Maria era già vedovo e padre di parecchi figli, quindi fratelli acquisiti del Nazareno, che divennero a loro volta carpentieri e falegnami. Inoltre la prima scena risponde a diverse domande :come mai questo uomo,pronto a d annunciare la buona novella alla impegnativa età di trent’anni (trentasette secondo le ultime stime) ha vissuto all’interno di questa famiglia senza mai allontanarsi da Nazareth? E la convivenza fu di suo gradimento se egli tagliò il cordone ombelicale con Maria alla veneranda età, per l’epoca ,di oltre trenta anni ?E ancora che funzione ebbe Giuseppe , che sparisce dalle pagine dei vangeli , senza una parola di commento o di informazione attendibile?
Come si percepisce subito da queste annotazioni mi sono trovato quasi di fronte ad un rovello simile alla quadratura del cerchio e spero di essere riuscito, convincente e divertente insieme , con una vulgata più vicina al nostro italiano ,però con minori forzature.
Joseph ,padre putativo di Joshua |
SCENA 2
Nella seconda scena dedicata a Marta e Maria, le amiche predilette di Gesù e sorelle tra di loro e di Lazzaro , ho forzato un po’ la mano in un dialogo tra le due tanto aspro , quanto sopra le righe. Marta è visibilmente innamorata di Gesù , mentre Maria è quella che lavora e cucina per ospitare il Rabbi ed i suoi discepoli.
Sono convinto che in questo caso gli evangelisti , molto imbarazzati per una frequentazione femminile che all’epoca doveva essere di grande scandalo, si siano auto censurati eliminando tutte le parti scabrose di questa singolare amicizia.
In particolare il fatto che il Maestro è stato in casa delle due sorelle anche quando le stesse avevano il mestruo significò un motivo ulteriore di scandalo : perché era assiduo nella casa di due sorelle non maritate ed in età da marito. Inoltre le antiche disposizioni vetero testamentarie imponeva alle donne ,in periodo mestruale, a ritirarsi nelle proprie stanze perché impure e costrette ad astenersi da qualsiasi contatto con l’altro sesso ,anche se composto da famigli .In questa scena era necessario che il dialogo fosse irriverente e sanguigno , per evitare il rischio di perdere la preziosità di questa testimonianza tanto insolita .
Marta e Maria in compagnia di Gesù |
SCENA 3
La scena successiva , la terza , narra la vicenda del profeta di Nazareth incarcerato nelle prigioni di Gerusalemme, dopo aver
cacciato a fustigate i mercanti dal tempio. E’ un momento divertito e paradossale, dove il capo della prigione è convinto di avere a che fare con un prigioniero insignificante ,mentre viene a sapere ,con suo sommo spavento, che si tratta di un Rabbi molto amato dalla popolazione della città e ,per il momento, temuto anche dai sacerdoti del tempio stesso .
Gesù scaccia i mercanti dal tempio |
SCENA 4
La scena successiva , la quarta, rammenta il fatto celebrato dai
Testimoni che mentre Gesù sta scendendo a Gerusalemme ,passa da Gerico , e apostrofa Zaccheo, arrampicato sopra un sicomoro perché scenda dall’albero dato che andrà a trovarlo proprio a casa sua .Zaccheo è il capo dei pubblicani, figura odiata dal popolo per le sue mansioni di esattore e di collaboratore con il tanto odiato dominio romano. Qui la difficoltà era quella di costruire un dialogo credibile tra Gesù e Zaccheo, che viene convertito dal Maestro. Di questa conversione miracolosa il testo dei vangeli non riporta neanche una parola , mentre ho cercato di inventare parole
di metanoia –per usare una espressione paolina – che rendessero credibile questo episodio.
Zaccheo ed il sicomoro |
SCENA 5
La quinta scena è incentrata sulla figura del Cireneo, che per un breve tratto di strada aiuta il condannato Joshua a portare la sua croce, e poi sparire nel nulla dopo pochi misurati passi.
Chi era questo uomo misterioso che si trovava lungo la via crucis?
Un eroe suo malgrado o uno sprovveduto, una persona che si è conquistato una fama di immortalità per un gesto così insolito,
oppure uno rientrato subito nelle retrovie della storia e mai più citato ?
IL CIRENEO |
SCENA 6
Nella scena dei due discepoli di Emmaus ,più lunga ed articolata, rappresenta di volta in volta il più giovane ammalato di diarrea, esemplari umani sprovveduti ed incerti, mogli incazzate e madri in pena per il proprio figlio, perso dietro le strade della Galilea seguendo un presunto profeta che è morto in modo vergognoso sulla croce.
Gesù ed i discepoli di Emmaus |
SCENA 7
Il libro si conclude con un ultima settima scena intitolata "I CORINZI" in cui si tenta di focalizzare l'attenzione del lettore intorno alla vita delle prime comunità cristiane nel I secolo d.c. tra Gerusalemme e mediterraneo.All'apostolo Pietro il capo dei dodici,è giunta la notizia che Saulo,il persecutore dei cristiani annuncia il vangelo in tutti i bacini del mare "nostrum".Simone detto Pietro convoca Saulo ora ribattezzato Paolo di Tarso della comunià gerosolimita per capire a che titolo e come Paolo sia divenuto un annunciatore della buona novella.
Pietro e Paolo |
Firenze 31 Ottobre 2011
Gian Franco Santoro
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